ultima cena

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lunedì, giugno 07, 2010

Metti un giorno a Roma con le Amiche

Ma non un giorno come tanti altri: il 2 giugno, tra parate e esibizioni delle Freccie Tricolore!
Vuoi la sveglia alle 5.30, vuoi le mostre già viste, vuoi il giorno di festa lontano dalla figlia, per quanto con le amiche al risveglio non ero particolarmente motivata, ma mi è bastato vederle apparire all'orizzonte: Cinzia in un sobrio nero lutto con abbinato occhiale sempre nero e becco, nero pure quello, Elisa sconvolta dal sonno che non proferiva parola e la Manù, Ns signora Diana Ross, splendida, solare con "funzionalissima" pochette al seguito. Bellissime le mie amiche.
A completare il quadretto un Marcello più perplesso del solito ed io con comoda ballerina (a voja a mettere il talco mentolato) e fularino di seta: perchè le Scuderie del Quirinale impongono una certa decenza.
I miei piedi ancora gridano vendetta (e precipuamente urlano 'nculo la decenza!!!)
Già da prima di entrare in auto per andare in stazione è partito il cicaliccio con annesso taglia e cuci. Al che Marcello: "ma voi partite così agguerrite già alle 6 di mattina?"
Solo il giorno prima Manu al telefono con Mr Concerto, ingenuamente gli chiedeva perchè non venisse anche lui. Non ricordo se in risposta lui abbia solo riso...
Colazione in stazione e partenza con l'Eurostar delle 6.47 arrivo previsto all'Urbe alle 10.24
I Pod, letture amene inframezzate da due chiacchere ridanciane: viaggio preciso, comodo e rilassante. Anche per la signora seduta dietro, che per sentire meglio delle nostre peripezie ginnico-sentimentali si è alzata ed avvicinata con fare finto disinteressato. Finto male!
In tutto questo Marcello di tanto in tanto faceva battute ad alta voce facendo intendere che era il coniuge di una del gruppo e non l'amico gaio.
Bellino.
Giunti a Roma ci aspettavano una bella secchiata d'acqua. Le previsioni del giorni prima avevano messo "fulmine". Invece abbiamo goduto di un bel sole caldo nel tragitto di mostra in mostra.
Io Diana e l'amico gaio ne abbiamo infilate ben tre, bellissime: Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, Edward Hopper al Museo del Corso e Giacomo Favretto al Chiostro di Bacco.
Le prime due non han bisogno di pubblicità, sono bellissime e rivederle è stato un vero piacere.
In particolare il Caravaggio, che io e Marcello avevamo già visitato un mesetto fà, però con Matilde, che sta sì iniziando ad avere una certa disinvoltura, ma è ancora piccola, si stanca e ci distrae.
In quell'occasione avevo preso l'audioguida, che mi era sembrata prolissa, così questa volta mi sono servita dell'applicazione per Iphone che si era scaricato il mio coniuge up-dipendente, in verità un po' stiraccchiata, ma vaglielo a dire...
In poco più di un anno io e Marci abbiamo visto la Cena in Emmaus (la prima) 4 volte in tre posti differenti: alla Pinacoteca di Brera in occasione della Mostra Caravaggio ospita Caravaggio a febbraio dello scorso anno quando siamo andati a Milano a vedere la mostra sul Futurismo, alla National Gallery nel giungno scorso ed infine le due volte a Roma.
Merisi non stanca mai.
Solo a Diana non piace, perchè cupo, però poi è uscita entusiasta da Hopper, il pittore della depressione! Che non ci fosse tutta tutta, qualche dubbio noi lo si aveva già.
Cavalcando l'onda dell'entusiasmo della Manù all'uscita del Museo del Corso l'abbiamo condotta alla terza, mentre Ci&El stavano già galoppando verso H&M.
Il Favretto è stato una vera scoperta. Suggerita dal suocero, poco pubblicizzata anche nel sito, bruttino a dire il vero, del Chiostro del Bramante, che invece è luogo ameno, sopratutto il bar al piano superiore, con i tavolini che danno sulla corte interna, un oasi di pace a due passi dalla caotica Piazza Navona.
La mostra molto bella e ricca di quadri (dal sito avevo inteso ce ne fossero pochi), poco frequentata (noi tre e quattro signore) e resa ancora più piacevole da un sottofondo di musica classica. Una goduria!
Quindi il gruppo si è ricompattato sulla strada verso la stazione. McDonald al volo e poi sul treno dove, inforcati gli auricolari, mi sarei persa nella lettura dei cataloghi per fissare quelle splendide immagini di cui mi ero riempita gli occhi. Illusa!
Una logorroica Diana-Manù, ipereccitata forse per i troppi caffè, mi ha inchiodata all'angolo (sedili modello pulman io lato finestrino, ero in trappola) per tutto il tragitto Roma -Falconara Marittima ed ha anche avuto il coraggio di uscirsene con un "Uffi, questo viaggio non finisce più? io sono stanca!" o_0
Però sul regionale che ci ha riportati a casa, l'ho condivisa anche con gli altri: anche con Marcello che ha provato a sedersi distante ma è stato prontamente richiamato all'ordine; anche con il ragazzino seduto lì da prima del nostro avvento, che avrebbe voluto spostarsi, ma non ne ha avuto il coraggio (poi si narra abbia lasciato il numero di cell alla Ci perchè gli raccontasse com'era andata a finire...)
Meravigliosa Manù!
Finalmente nel letto solo verso l'una di notte, stanchissimi dopo una giornata intensa, ma ancora con l'umidicccio agli occhi e le mascelle indolenzite per le risate sguaiate.
La prossima? Si accettano proposte...