ultima cena

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martedì, giugno 10, 2008

GODI POPOLO!




La Turchia per me è anche questo: una bellissima colonna sonora dono degli Amici, i quali ci hanno accolti, guidati, (smarriti), coccolati, fino a quando son riusciti a liberarsi di noi!

Istanbul
E' enorme!
Nel risicato tempo che ci siamo concessi in questa metropoli multiculturale abbiamo visitato poco più di un quartiere.
Come tutti i turisti, abbiamo pernottato a Sultanahmet, nel Corno d'Oro, meta classica perchè a distanza di pochi passi attraverso giardini ben curati vi sono quattro imperdibili monumenti: il Palazzo Topkapi, Santa Sofia, la Moschea Blu e la Cisterna Basilica.



Tutto molto gradito da Matilde!
Poverina, le abbiamo imposto un viaggio non proprio nelle sue corde.
Da genitore, che non sapeva più come stimolare l'interesse della pupa, devo lamentare la mancanza di parchi gioco.
O meglio ce n'è uno lunghissimo, bello e pieno di giochi nuovissimi, ma distante, a piedi, da dove eravamo.
L'abbiamo costeggiato, appena atterrati, nel tragitto dall'areoporto all'albergo. Brulicava di gente: famiglie intere (mamme, papà figli e parenti tutti fino alla settima generazione, non le nostre micro famiglie dove il secondo figlio è un miracolo, quando non un imprevisto) ognuna fornita della propria grigla portatile per il pic nic domenicale.
Sarà stato il viaggio, l'ora, ma quel profumo di carne alla griglia era proprio invitante.
Ripercorso a ritroso, il martedì, era deserto. Solo qualche sporadico gruppetto di uomini in chiacchera.
Fenomeno affascinante.



Poi i Bazar!
Istanbul, o forse la Turchia tutta è la patria della contrattazione.
O sai farlo o evita, se non vuoi tornartene a casa con una patacca pagata cara.
Marcello ci ha provato, con un ragazzino, pensando di cavarsela se non altro in ragione dell'età: ingenuotto, mio marito!
Onestamente il fantomatico Gran Bazar non mi ha entusiasmata: un enorme labirinto in cui si susseguono una infinità di negozietti di oggettistica varia. San Marino al cubo.
Veramente bello, invece, per i profumi i colori, il Bazar delle Spezie.



Frutta e verdure rigorosamente di stagione, belli come nemmmeno in un dipinto e dal sapore pieno, vero: una delizia per gli occhi e per il palato.



Bursa.
Importante centro industriale a due ore di viaggio da Istanbul (abbiamo preso nell'ordine: taxi - traghetto - pullman - metro - ritaxi. Mancava un aereo e avremmo vinto un premio!).
L'abbiamo intravista solo di passaggio, senza poterne apprezzare le potenzialità che scopro solo oggi attraverso il blog di due ragazze che vivono lì.
Però abbiamo vissuto due esperienze celestiali: l'Hammam e l'Iskender Kebap.
Il primo essenziale, sopratutto per le donne, ma sempre piacevole.
Nella meno turistica Bursa salta agli occhi la differenza di trattamento tra uomini e donne: il loro è strutturato in diverse sale per i diversi tipi di acqua e poi vengono strigliati, coccolati, scricchiolati. Gli asciugano pure i capelli!
Noi abbiamo una vasca, suggestiva, bella, in marmo, e basta.
Tu Cinzietti avresti organizzato seduta stante un sit in di protesta.
L'Iskender Kebap è lo stesso per tutti e sempre favoloso!
Non posso descriverlo: si deve mangiare.

Efeso.
L'ho odiata!
In realtà ho subito il trasferimento da Bursa a Izmir e da lì a quel paradiso in terra che era l'agriturismo in cui siamo stati ospiti per gli ultimi tre giorni di vacanza, perchè Matilde l'ha particolarmente sofferto.
Così il giorno dopo non ero nella condizione migliore per poter apprezzare un posto comunque magico.
"Per 'sti quattro sassi, non li avessimo in Italia!" è stato il commento più gentile che mi sia riuscito di fare.
Per fortuna a rimettermi in pace con me stessa quello stesso pomeriggio tre ore tutte per me (la famiglia dormiva in stanza e non mi è passato nemmeno per l'anticamera del cervello di svegliarli) con il mio libro, dondolando sull'amaca nel giardino a bordo piscina!

2 commenti:

enrica ha detto...

ahhh! l'hamam !! l'unica cosa che mi è mancata in Tunisia è stata l'esperienza dell'hammam e dire che eravamo ad Hammamet (plurale di hammam...!!!)

in questo momento ti sto invidiando immaginandoti dondolante alla fresca brezza turca...
...
...
...
bello!!

cinzia ha detto...

Lo sai che la penultima foto, quella del mercato assomiglia da morire ad un quadro di Guttuso?Che bei colori.