S'è n'è andato, e come ogni distacco che si rispetti il viso si torce in una smorfia di tristezza, ma subito viene cancellata dal ricordo di questo meraviglioso eccentrico omone!
Ha vissuto alla grande lo zio.
Primogenito di sette fratelli in una famiglia patriarcale contadina, è stato l'unico a poter studiare.
L'anaveva voja, ma se goduto l'opportunità offertagli dal caso!
Gli piaceva mangiare, bere e... anche il resto!
Feste festini e gatte sino all'ultimo esame sostenuto, ed oltre...
Intelligente, scaltro, un oratore affascinante, aveva la tendenza ad enfatizzare un po' la realtà: aveva passato solo 10 esami a giurisprudenza, ma si diceva avvocato; aveva dei campi e delle case scalcinate nelle colline riminesi e diceva di essere un Grande Proprietario Terriero.
Se avesse davvero intrapreso la carriera legale si sarebbe distinto, ma preferiva sfoggiare le proprie qualità per adulare e corteggiare le donzelle!
Il vero Vitellone di felliniana memoria!
Albergatore per scelta, contadino per nascita, poeta per attitudine!
Girava tutto sgualcito con una auto di terza mano, forse anche quarta, che perdeva i pezzi per strada, ma aveva la fisima dei soldi!
Soldi Soldi Soldi.
A tutti, figlia, nipoti, conoscenti ripeteva sempre di fidanzarsi con un possidente, e quando gli si presentava il/la malcapitato/a lui porgeva con eleganza sempre la stessa domanda: "MA TU SEI RICCO?".
Marcello gli rispose: "Sono ricco dentro!" : D
Spesso si accapigliava con mio babbo per ragioni economiche: più che altro lo sgridava forte del fatto che lui era il maggiore e mio babbo il minore, ma non bagnava: entrambi fatti della stessa stoffa, quei bei panni spessi, stoppaciosi e ruvidi!
Ha sempre avuto grande stima e rispetto per mia mamma, lavoratrice instancabile e madre presente, e le ha sempre riconosciuto il merito e valore di averci fatto laureare (Io e mio fratello siamo gli unici, di 18 cugini primi, ad aver conseguito la laurea).
Forse alla fine quel titolo gli mancava...
A lui debbo il primo complimento ricevuto: un giorno mi disse che avevo il collo lungo come quello di un cigno, ed il portamento della Magnani!
Io manco sapevo chi fosse, ma suonava bene, ed anche se non è poi vero, lo serbo in cuore con tanto affetto.
Aveva anche difetti, ma sono rimasti attaccati alle mortali membra e con esse divenuti cenere.
A tutto è sopravissuto lo spirito gaudente e goliardico di un simpatico personaggio.
martedì, novembre 11, 2008
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