ultima cena

ultima cena

mercoledì, febbraio 18, 2009

urlo

voglio essere animale e godere delle passioni dell'essere viva
mangiare buon cibo, grasso caldo gustoso e pieno
bere buon vino avvolgente ed inebriante
voglio ridere ridere ridere
voglio sfogare l'istinto, essere donna, femmina, corpo e sangue
e se dolore dovrà essere
non tormento muto e lancinante ma copiose lacrime sino allo sfinimento
il pianto disperato ed inconsolabile di un bambino.

voglio essere intelletto
preparata attenta credibile
conoscere quel che è stato
avere piena cognizione di quel che dico
aggredire il presente
non aver paura del futuro.

voglio godere della vita
e mai vergognarmi di come la vivo

di me per me

quanto ci si può sbagliare?
sino a quanto è tollerabile la reiterazione?
la nostra componente emotiva - la nostra parte migliore, istintiva, innata, spontanea - può sempre giustificarci?
"non ci posso fare niente, sono fatta così!"
e VORRA' DIRE CHE SEI FATTA MALE

punto
eliminare il superfluo
liberare la mente da inutili distrazioni
concentrarsi sul dovere
ottimizzare
migliorarsi
dopo, e solo dopo, giudicare le proprie azioni
con la severità che adopereremmo verso gli errori altrui,
con la serenità d'animo per le marachelle di un bambino.

piangere non serve a niente,
io gli occhi belli non li ho mai avuti.