ultima cena

ultima cena

lunedì, settembre 27, 2010

"Io ti ho fatto io t'amazzo" mi minacciava mia madre.

Si passi dalle parole ai fatti.
Gli interventi sono sempre più rari e solo miei (unica eccezion fatta per qualche comparsata di Enrica). Mi sembro la bollicina di sodio della pubblicità!
Il che ha del sarcastico considerato che trattasi di blog collettivo.
E' una agonia.
Così metto un dignitoso PUNTO ad un coraggioso ed audace esperimento.
Baci See You

sabato, luglio 31, 2010

Le Frequenze Disturbate

Ieri, Venerdì 30 luglio 2010.
H.19:35 partenza fuori orario, mea culpa.
Autostrada intasata, propongo tortuose strade secondarie, passando per Torriana, Fiorentino, Mercatino Conca, Auditore, Casinina, Villa Schieti fino ad Urbino: suggestive, panoramiche, torci budella!
Manca poco che al concerto ci portiamo un Bambi: voleva attraversare, si era anche portato in prossimità di un cartello "attraversamento bambi", ma noi si era in ritardo... Ha desistito.
Parcheggiato alla Fortezza, discesa la ripidissima via Raffaello e proseguito risalendo al ritmo delle prime battute de I Teatro degli ORRORI.
Per raggiungere l'ingresso abbiamo attraversato la Corte interna del Palazzo Ducale. Dai, solo ad Urbino! Bellissimo.
All'inizio eravamo talmente pochi che sembrava di essere ad una festa privata. I Teatro degli Orrori sono, come definirli, particolari.
A seguire un concerto di musica classica: ci è voluta tutto Mozart per accompagnare il montaggio degli strumenti dei Baustelle. Paolo ha gradito ; )
Finalmente loro... e la pioggia. Cinzia era organizzatissima con macchina fotografica e poncho per tutti, in auto però! Utile.
Il concerto è stato bellissimo: bravi, hanno cantato bene e suonato meglio.
Cancellato il brutto ricordo del concerto all'IO.
A conclusione una struttosissima crescia crudo e caciotta, come ai vecchi tempi.
Il ritorno seguendo la via retta, per tenere con noi i bei ricordi e pure la crescia!
Questa sera Tarantella.

lunedì, giugno 21, 2010

Ma dove vi ho portato?!

L'Italia è bellissima.
Dietro ogni angolo un nuovo incanto: dolci pendii, inaspettate chiesette, borghi magici, ma sopratutto ristoranti da mille e una bavetta!
Ah, avere il tempo di percorrerla in lungo e in largo a passo d'uomo!
Come ieri i pellegrini e oggi, forse, solo gli stranieri.
Per iniziare noi si è fatto (finalmente!) un primo tratto Con i Muli.

Partiti il venerdì con molta calma, è stato già un'avventura percorrere il tratto autostradale Rimini sud-Grottamare: deviazioni, segnaletica provvisoria, illuminzioni come nemmeno a Las Vegas. Condizionata da un recente articolo sull'Internzionale in cui si raccontava di un grave incidente causato dalla segnaletica errata, devo ammettere, pur ritenendomi io SuchMacher ero un po' tesa.
Pagato l'indebito pedaggio, il proseguio è stata una passeggiata.

Destinazione Preci, in provincia di Perugia, nel verde dei Monti Sibillini, nostri dirimpettai un gruppo di asini (e non vuole essere una definizione sarcastica per vicini maleducati).

Si è alloggiato in Foresteria, sistemazione spartana, ma economica e funzionale.
In 12 dove ce ne stanno 68: a ciascuna famiglia una stanza con un proprio bagno.
Marcello ogni mattina aveva l'imbarazzo della scelta in quale toilette isolarsi in santa pace, ed era tanto contento!
A volte basta così poco per farli felici... ;)
Lone e Monica, gli scout, hanno portato lenzuola matrimoniali dove ci sono solo letti a castello; io in modalità prima della classe, per poter rispondere "ce l'ho" a tutte le domande, ad abundantiam mi sono portata anche i nipoti!
- "Hai anche 2 persone in più?" - "Ce l'Ho!"

La prima sera cena al Porcello Felice, il ristorante del vicino Agriturismo il Collaccio: non si è mangiato male, ma con quel nome, devo ammettere, le aspettative erano ben altre!
Invece, per citare Lone, "Se il Porcello è felice vuol dire che i commensali lo sono meno...". Sante parole.

Il sabato, finalmente, il tanto agognato Trekking con i Muli, che alla fine erano asini, ma il risultato non cambia: i bambini erano felici e io pure!
Uno, Due, Tre... Grazie Me!

Incontro alle 10 ad Ancarano di Norcia dove abbiamo iniziato a familiarizzare con gli Asinelli, animali particolarmente mansueti e docili. I bimbi (dai tre anni in su) fanno il percorso sul loro dorso mentre il genitore conduce l'animale cercando di trattenerlo dal mangiare ogni cespuglio gli si presenti innanzi.
Infatti normalmente vengono alimentati a fieno secco mentre loro sono ghiotti di erba. La differenza? Presto detta: al rientro, dopo che le bestiole avevano fatto incetta di erbette fresche, la facevano a spruzzo!
La guida ci ha raccontato di una volta in cui una signora si era avvicinata troppo all'animale che la precedeva, il quale, in sforzo da salita, l'avrebbe "lavata", per così dire. Grasse risate, per gli altri, per la signora un po' meno!

Una bella passeggiata di un paio di ore e poi la sosta nel giardino antistante l'Abbazia di Sant'Eutizio per il pranzo al basto a base di pane toscano, insalata di farro, salami vari tra cui il locale ciauscolo, pecorino e un'ottima ricotta salata. Vino rosso, dolcetti, anguria, caffè e ruttino digestivo, all inclusive!
Quindi il percorso a ritroso verso le auto, giusto in tempo per evitare la pioggia: siamo stati graziati!
Uno, Due, Tre... GRAZIE tempo!

(Spiego: ad ogni suggestivo prato in fiore, amena chiesetta, piccolo borgo noi si ripeteva ai nipoti per stimolare il loro stupore ed entusiasmo: "ma guardate che meraviglia! ma dove vi abbiamo portati?" e loro, sarcastici -ma grati, almeno spero -: "uno... due... tre... grazie zia!").

La sera Stefano e Lone, proclamati chef, ci hanno nutriti con una super carbonara con pepe e scaglie di ricotta salata e salsicce cotte alla brace, miracolosamente mantenuta accesa, nonostante la pioggia, da mio nipote Alessandro, che spinto da spirito di sopravvivenza ha affrontato le interperie e probabilmente (perchè io ero al sicuro all'asciutto e non ho idea di come e cosa abbia fatto) ha protetto la fiamma con il suo stesso corpo!
Mitico.
Stefano, addirittura, ci ha anche viziati l'indomani mattina con pancake di ricotta per colazione.
Che delizia!
Uno, Due, Tre... Grazie Voi!

Indecisi su come strutturare il rientro (piscina, terme o partita?), ci siamo fatti guidare dalle condizioni atmosferiche sino a Castelluccio di Norcia, che però abbiamo rinunciato a visitare proprio a causa della pioggia.
Errabondi e senza una meta precisa che non fosse casa ci siamo imbattuti, più per la necessità di nutrire i pargoli, che perchè ispirati, nel Ristorante "Regina Giovanna" ad Arquata del Tronto dove siamo stati divinamente.
Abbiamo mangiato tanto e benissimo, speso niente e ci hanno regalato pure una bottiglia di vino!
Uno, Due, Tre... Grazie Lone! (che non aveva fame, l'ha fatto per i bimbi e si è strafogato di ogni!)

Infine il rientro è stato accompagnato dalla telecronaca di una estenuante Italia-Nuova Zelanda
Uno, Due, Tre... mavvaff..

lunedì, giugno 14, 2010

CiPi

Parlerò di un gattino, di come sia piombato nelle nostre vite e di come, in soli 3 giorni e 3 (lunghe) notti ci abbia fatto innamorare, ridere, piangere.
Solo un gattino, con tutto il mio rispetto a chi vive ben altre perdite.
Me l'aveva portato sul portone di casa venerdì nel primo pomeriggio Jan, il Golden di casa.
Credevo fosse una talpa, trofeo della caccia vittoriosa che il fido dona al padrone.
Invece dalla sua bocca usciva un miagolio.
La talpa malefica (con i suoi tunnel-distruggi-prato) può anche morire, ma un micio gatto no.
Indi per cui, mossa dalla mia traviata compassione animale, recupero l'indifeso.
Memore di non so quale legge di natura tramandata di padre in figlio, ricordo che se l'avessi toccato la madre l'avrebbe poi rifiutato, così lo "spazzo" nella paletta ed esco nell'aia alla ricerca del "nido".
Lo scricciolo, completamente mollo della bava canina, urlava i propri miagolii, incazzato come una lince, e così facendo richiamava le attenzioni di una gattina.
Così lo riponevo delicatamente al suolo speranzosa che la natura seguisse il proprio corso.
Una benemerita cippa!
Come poi mi disse mio babbo, signore e padrone indiscusso dell'aia - il terreno di mezzo tra il limitare del cancello e la strada vicinale, teatro del misfatto - la mamma era una gattina giovane che li aveva subito abbandonati.
Direi il colmo: una gatta eppure ZOCCOLA!
La sera al rientro me lo ritrovo ancora lì dove l'avevo appoggiato.
Credevo fosse morto, ma toccatolo riprendeva a miagolare a squarciagola.
Sono spartana, ma non ho avuto il cuore di "gettarlo dalla Rupe".
Così, dopo una breve consultazione famigliare, abbiamo adottato un Death Cat Miagolin.
Contattata immediatamente una veterinaria amica di famiglia, questa ci preparava all'inevitabile dandoci tuttavia qualche suggerimento per il pronto intervento.
Così Marcello alle 19.45 di venerdì si lanciava alla ricerca della farmacia di turno ove comprare un micro biberon e del latte in polvere, mentre Matilde mi saltava intorno garrula, ed io provavo a simulare con uno scottex umido il massaggio della lingua ruvida della mamma.
Il piccolo strillava come una iena, scalava gli ostacoli come Cliffhanger e ciucciava avidamente il latte (ogni ora/ora e mezzo, di giorno e di notte!)
Dormiva in camera con noi, come prima concesso a Matilde per due sole notti (mentre l'I-Mac è già alla seconda settimana!!!).
Sembrava riconoscesse l'odore mio e di Marci, che lo nutrivamo, e ci si arrampicava addosso e nascondeva il musino nelle pieghe a trovare calore e protezione.
Dai, come si fa a non innamorarsi?!
Questa mattina mi lamentavo delle 4 levatacce della notte, ma in verità ero felice perchè sembrava vispo ed era anche riuscito ad andare di corpo... e per quanto me l'avesse fatta addosso (più di una volta) era uno degli ostacoli da superare.
Insomma, purchè si parli di cuccioli, sempre cacca santa è!
L'ho lasciato a mia mamma, la nonna, con il biberon, il dosatore e tutte le raccomandazioni del "genitore" apprensivo.
(E mia mamma, perplessa: " ma un secondo figlio no?)
Pur tutto temendo e sapendo, non potevamo evitare di sperare.
Rientrata a pranzo ho capito che si stava spegnendo.
L'ho tenuto sul palmo della mano, tanto bastava, e coccolato finchè ho potuto.
Avrei voluto trasmettergli che questo surrogato di madre non l'avrebbe mai abbandonato.
L'ho lasciato tra indumenti che sapessero di noi (che magari gli stavamo pure sulle palle!) e un raggio di sole a scaldarlo.
Era un combattente. Marcello lo ha accudito per tutta la notte.
Non gli avevamo dato un nome per evitare di affezionarci troppo, ma non è poi servito a un granchè. Informalmente era CiPì (causa persa).
Era piccino, con ancora il cordone ombelicale e gli occhi chiusi e ci ha stregati.

lunedì, giugno 07, 2010

Metti un giorno a Roma con le Amiche

Ma non un giorno come tanti altri: il 2 giugno, tra parate e esibizioni delle Freccie Tricolore!
Vuoi la sveglia alle 5.30, vuoi le mostre già viste, vuoi il giorno di festa lontano dalla figlia, per quanto con le amiche al risveglio non ero particolarmente motivata, ma mi è bastato vederle apparire all'orizzonte: Cinzia in un sobrio nero lutto con abbinato occhiale sempre nero e becco, nero pure quello, Elisa sconvolta dal sonno che non proferiva parola e la Manù, Ns signora Diana Ross, splendida, solare con "funzionalissima" pochette al seguito. Bellissime le mie amiche.
A completare il quadretto un Marcello più perplesso del solito ed io con comoda ballerina (a voja a mettere il talco mentolato) e fularino di seta: perchè le Scuderie del Quirinale impongono una certa decenza.
I miei piedi ancora gridano vendetta (e precipuamente urlano 'nculo la decenza!!!)
Già da prima di entrare in auto per andare in stazione è partito il cicaliccio con annesso taglia e cuci. Al che Marcello: "ma voi partite così agguerrite già alle 6 di mattina?"
Solo il giorno prima Manu al telefono con Mr Concerto, ingenuamente gli chiedeva perchè non venisse anche lui. Non ricordo se in risposta lui abbia solo riso...
Colazione in stazione e partenza con l'Eurostar delle 6.47 arrivo previsto all'Urbe alle 10.24
I Pod, letture amene inframezzate da due chiacchere ridanciane: viaggio preciso, comodo e rilassante. Anche per la signora seduta dietro, che per sentire meglio delle nostre peripezie ginnico-sentimentali si è alzata ed avvicinata con fare finto disinteressato. Finto male!
In tutto questo Marcello di tanto in tanto faceva battute ad alta voce facendo intendere che era il coniuge di una del gruppo e non l'amico gaio.
Bellino.
Giunti a Roma ci aspettavano una bella secchiata d'acqua. Le previsioni del giorni prima avevano messo "fulmine". Invece abbiamo goduto di un bel sole caldo nel tragitto di mostra in mostra.
Io Diana e l'amico gaio ne abbiamo infilate ben tre, bellissime: Caravaggio alle Scuderie del Quirinale, Edward Hopper al Museo del Corso e Giacomo Favretto al Chiostro di Bacco.
Le prime due non han bisogno di pubblicità, sono bellissime e rivederle è stato un vero piacere.
In particolare il Caravaggio, che io e Marcello avevamo già visitato un mesetto fà, però con Matilde, che sta sì iniziando ad avere una certa disinvoltura, ma è ancora piccola, si stanca e ci distrae.
In quell'occasione avevo preso l'audioguida, che mi era sembrata prolissa, così questa volta mi sono servita dell'applicazione per Iphone che si era scaricato il mio coniuge up-dipendente, in verità un po' stiraccchiata, ma vaglielo a dire...
In poco più di un anno io e Marci abbiamo visto la Cena in Emmaus (la prima) 4 volte in tre posti differenti: alla Pinacoteca di Brera in occasione della Mostra Caravaggio ospita Caravaggio a febbraio dello scorso anno quando siamo andati a Milano a vedere la mostra sul Futurismo, alla National Gallery nel giungno scorso ed infine le due volte a Roma.
Merisi non stanca mai.
Solo a Diana non piace, perchè cupo, però poi è uscita entusiasta da Hopper, il pittore della depressione! Che non ci fosse tutta tutta, qualche dubbio noi lo si aveva già.
Cavalcando l'onda dell'entusiasmo della Manù all'uscita del Museo del Corso l'abbiamo condotta alla terza, mentre Ci&El stavano già galoppando verso H&M.
Il Favretto è stato una vera scoperta. Suggerita dal suocero, poco pubblicizzata anche nel sito, bruttino a dire il vero, del Chiostro del Bramante, che invece è luogo ameno, sopratutto il bar al piano superiore, con i tavolini che danno sulla corte interna, un oasi di pace a due passi dalla caotica Piazza Navona.
La mostra molto bella e ricca di quadri (dal sito avevo inteso ce ne fossero pochi), poco frequentata (noi tre e quattro signore) e resa ancora più piacevole da un sottofondo di musica classica. Una goduria!
Quindi il gruppo si è ricompattato sulla strada verso la stazione. McDonald al volo e poi sul treno dove, inforcati gli auricolari, mi sarei persa nella lettura dei cataloghi per fissare quelle splendide immagini di cui mi ero riempita gli occhi. Illusa!
Una logorroica Diana-Manù, ipereccitata forse per i troppi caffè, mi ha inchiodata all'angolo (sedili modello pulman io lato finestrino, ero in trappola) per tutto il tragitto Roma -Falconara Marittima ed ha anche avuto il coraggio di uscirsene con un "Uffi, questo viaggio non finisce più? io sono stanca!" o_0
Però sul regionale che ci ha riportati a casa, l'ho condivisa anche con gli altri: anche con Marcello che ha provato a sedersi distante ma è stato prontamente richiamato all'ordine; anche con il ragazzino seduto lì da prima del nostro avvento, che avrebbe voluto spostarsi, ma non ne ha avuto il coraggio (poi si narra abbia lasciato il numero di cell alla Ci perchè gli raccontasse com'era andata a finire...)
Meravigliosa Manù!
Finalmente nel letto solo verso l'una di notte, stanchissimi dopo una giornata intensa, ma ancora con l'umidicccio agli occhi e le mascelle indolenzite per le risate sguaiate.
La prossima? Si accettano proposte...

mercoledì, maggio 26, 2010

FILIPPO

ecco un altro maschio in casa Balene!!
BENVENUTO FILIPPO!!
3,4Kg per 55 cm...mazza che bietta di bimbo..silvietta ma dove lo tenevi???
congratulazioni cara amica balena...tanti tanti baci!!!

martedì, maggio 04, 2010

Piove

Non ricordo che giorno fosse, ma anche lo zio mi ha mandato la sua cartolina.
Era tornato a casa sua, quella gialla sgangherata in quel borghetto, un crocchio di case dimenticato da dio. C'erano i soliti, gli amici di sempre attorno a quel tavolo improvvisato a giocare a briscola, anche loro avvolti nella calda luce del tramonto. E lui si gira, mi guarda, mi sorride e mi dice "io sto bene".

Se n'è andato torturato dalla malattia. In quei giorni io ero in un altro ospedale, in un'altra città, vicino a mia mamma, sua sorella. Lei aveva brandelli di memoria, continui black out ed un tubo che le usciva dalla testa e l'ha visto negli occhi della signora morente di fronte a lei: "che brutta faccia gialla ha quella, assomiglia allo zio!". (Ad alta voce mentre proseguiva la processione dei parenti che andavano a dare alla nonnina l'ultimo saluto!)

A Pasqua sono tornata alla casa dello zio.
Pioveva, il che non aiutava: di molte case solo un cumolo di sassi e gli spazi deformati dal tempo, dall'incuria, dalla morte.

Mi aggrappo a quella cartolina, effimera, ma almeno lì c'è il sole.

mercoledì, aprile 28, 2010

A chi tutto...

Sai quelle persone estroverse, allegre, estremamente preparate e pure spudoratamente belle?
Che Dio le abbia in gloria ...meglio prima che poi, porca puttana!

Ci son giorni...

Questa mattina non una per il verso: umore da "La-Luna-Nera".
A casa capisco: ciclo (il caprio espiatorio per tutte le situazioni di defiance: di solito sono simpatica-bellissima-preparata-brillante, è che sono in "quei" giorni...).
Comunque necesse mutanda contenitiva.
Le sloggy, tutte nel cestello dei panni sporchi.
Le cavolo-di-microfibra, inaffrontabili.
Parte la ricerca spasmodica quando in un anfratto del cassetto riemerge una mutanda di mia mamma strappata all'agguato di Ian cucciolo.
P e r f e t t e ...non fosse per qualche bocu canino altezza ombelico.

Mia figlia è una sciampista.

Ha iniziato dimostrando interesse per Beautifull che guardava con la zia nella pausa pranzo: l'ho iscritta a tempo prolungato.
Ho tollerato Papi e la Fico in Cento per Cento, che poteva guardare solo dalla nonna, dove non potessi vedere. Lontano dagli occhi...
Ha addirittura provato a chiedere di vedere La Pupa e il Secchione: la mia fede ha iniziato a vicillare.
Infine l'altra sera ha percepito la presenza in video, in un rapidissimo zapping, de L'isola dei Famosi.
"Bello questo!"
"Ah!!! Tu chi sei? ABBANDONA QUESTO CORPO!"

venerdì, aprile 09, 2010

Cinquecentogialla!

...oppure "Suora Tua", ma il non plus ultra "Suora nella Cinquecentogialla": SFIGA ASSOLUTA!

Ebbene oggi pedalavo direzione ufficio quando quattro suore a bordo di una utilitaria Fiat mi superano, era solo un pandino di un orrido bluette, ma la battuta me la faccio, me la dico e me la rido, in ricordo delle goliardate dal sapore infantile...

poi mi giro e per poco non mi schianto contro un'Audi!

Lezione del giorno: non importa quale Fiat sia, passa sempre la sfiga a qualcun altro!

mercoledì, aprile 07, 2010

"Vuoi non riconoscere le legali al povero avvocato?"

Disse il collega rivolgendosi a sè, elegante nel proprio completo di sartoria, con il suo orologio a cucù da polso e la ventiquattrore di pelle (umana dell'ultimo cliente non pagante!).

"Ma siamo innanzi al Giudice dei Puffi per una guerra tra poveri, il mio assistito è con un piede nella fossa e l'altro sulla saponetta, io sto lavorando Pro Bono (che non è il cantante) per conciliare gli amini (e liberarmi di sto fascicolo-pacco)!!!"

Se quella volta fossi rimasta a casa a vangare la terra, che ne ho di mia, avrei fatto pure più figura!

domenica, marzo 07, 2010

Nel fantastico mondo degli adolescenti

Non esiste una normativa a livello nazionale che limiti l'ingresso in discoteca ai minori di sedici anni. E in effetti non avrebbe ragione d'essere: dovrebbe bastare il buon senso!

sabato, febbraio 27, 2010

Chi, gioca in prima base!

Alla TV la pubblicità dei Pinguini di Madagascar

Matilde: "Ma da?" - Io: "ga scar!"

Matilde: "Ma da?" - Io: "ga scar!"

Matilde: "Ma da?" - Io: "ga scar!"

Matilde:" Si, mamma, ma da quando?!!"

venerdì, febbraio 19, 2010

Torneo Misto di Beache Tennis

Matilde al nonno: "Hai capito dove vanno? A giocare, GIO CA RE che vuol dire divertirsi senza di me!"

mercoledì, febbraio 03, 2010

In bicicletta

Coda e fila ferma già a 3 Km dal centro. Superare tutti e volare dritti alla meta non ha prezzo... non fosse per le due dita cadute per il freddo, il polmone incatramato dallo smog dei tubi di scarico e che "meta" sia l'ufficio!

lunedì, febbraio 01, 2010

oggi sono romantica

seduta alla scivania del mio piccolo studiolo, tra le carte del mio atto di appello, immersa nel silenzio del sonno della mia bimba, con le persiane aperte mi perdo nel candore della neve che mi circonda, abbagliante nel chiarore del sole...vorrei che questa giornata fosse tutta così...baci balene!!!!!

martedì, gennaio 19, 2010

Ho ridotto una ragazza!

15 gennaio 2010: 6 anni

dalla materna alla scuola vera;
dalla tuta/pigiama alle francesine;
dal burocacao al lucidalabbra!

... e dire che io sono ferma al primo step.

6 anni fa il parto, lungo articolato, ma oramai troppo lontano e isolato nel tempo perchè abbia un qualche senso riparlarne, ancora.
Ora c'è lei, splendida: intelligente e testarda, educata e furba, sensibile ma permalosa.
Secchina, disarticolata e in perenne pericolo caduta.
Canta male, disegna peggio per non parlare del ballo, poca importa tanto è convinta di essere la migliore e vorrebbe andare in televisione a dimostrarlo, fomentata dai nonni.
(La causa dell'invasione di Letterine, Letteronze e PacchiVari.)
Lei è socievole, solare, arguta, divertente, meravigliosa!
Praticamente ho in casa il piccolo clone di mia suocera, e tutto sommato mi è andata bene.
Marci non vuole il secondo, credo si sia spaventato quando ho detto: "mi piacerebbe un maschietto, tale e quale a mio babbo"!

domenica, gennaio 03, 2010

Un mese fa...

...shopping prenatalizio.
Il regalo inatteso, enorme, mai nemmeno lontanamente sperato: New York.
Le distanze oggi sono confini facilmente valicabili, ma mai avevo attraversato l'Oceano.
Prima di New York solo minibus con le ali.
Che emozione! (leggi anche strizza)
Inciso: ma quanto alcool distribuiscono in volo?
Promemoria per il prossimo viaggio: berne di più.
Ma dovevo studiare la guida e i suggerimenti di amici e amicicci e viaggiatori, per ottimizzare il tempo e programmare percorsi shopping-cultura-compatibili.
Inoltre dovevo essere lucida per compilare il modulo cartaceo I-94W e rispondere correttamente alle domende: hai malattie infettive? problemi mentali? sei coinvolto in attività di spionaggio o terroristiche? hai mai sequestrato minori a genitori di nazionalità statunitense?
L'ultima chiaramente riferita a Cicciolina.
Che Umar Farouk Abdul Mutallab abbia fallito nel proposito criminoso perchè il vicino di posto ha sbirciato la sua risposta?
Siamo atterrati all'areoporto JFK alle 14.30 ore locali: ho maturato l'illusione di inanellare la visita al MOMA e al MET già il primo giorno, ma tra controlli e trasferimento in albergo il secondo è sfumato.
Prese le impronte digitali del pollice e del palmo di entrambe le mani e fotografato il viso, sconvolto dal viaggio.
Ritengo che la foto di Tiziana sia stata diramata immediatamente a tutti i commessi dei negozi del circuito turistico: anche questo mese stipendio assicurato.
Preso possesso della camera, finalmente MOMA.
Il nostro albergo era vicino a Times Square, sulla 40° e il museo sulla 54°, una prima sgambata tra i colori le luci i rumori (e le distanze) della Grande Mela.
Venerdì è il giorno di apertura anche serale del museo e con ingresso e guide gratuite. Forse troppa gente, ma con l'I-pod sui Muse, perdersi per le sale è stato rigenerante. E dopo averlo ammirato ad Amsterdam, in occasione della mostra Vang Gogh e i Colori della Notte, l'ho ritrovato qui, bellissimo

(Vincent van Gogh The Starry Night- La notte stellata Saint-Rémy, 1889)

Poi di corsa all'osservatorio dell'Empire State Building. Temevo la mia reazione all'altezza, ma la vista di NY di notte ha lasciato spazio solo allo stupore, occhio sbarrato mascella cadente.
Anche la macchina fotografica non ha retto!


Il primo risveglio in vacanza avviene sempre in quella bolla di smarrimento che ti fa pensare: dove mi trovo?
Nel comodoso lettone, della bella camera del super albergo in New York City: MITICO!
Prestigiosa colazione bacon and eggs "over easy".
Altro inciso, il mio inglese è imbarazzante (comunque meglio di Tiziana che parla italiano più forte) e solo oggi, grazie a wikipedia ne scopro il significato. Per far capire che le preferivo poco cotte ho emesso un suono tipo blblblbl accompagnandolo con il movimento della mano vibrantina.
Il cameriere, che prima mi aveva sorriso amabilmente e provato anche ad interagire si è allontanato con una smorfia di rassegnazione.

Acquisto della Metrocard, destinazione Battery Park dove abbiamo preso il traghetto per Staten Island, gratuito, che offre una bella vista di Ellis Island, della Statua della Libertà e del profilo della città.





La pioggia ha poi smorzato i miei entusiasmi escursionistici, così io Chiara e Tiziana abbiamo risalito la Broadway sino al Century 21, nei pressi di Ground Zero per i primi acquisti: le ragazze scalpitavano.

Il tardo pomeriggio tutto mio per il Metropolitan Museum of Art che venerdì e sabato è aperto sino alle 21. Ma non è bastato. Troppo bello, troppo grande, troppo poco tempo.
Pur limitandomi alla sola sezione della pittura europea l'ho potuta solo trangugiare.
Mille mostre in uno, sale intere dedicate a Van Gogh, Rembrand, Corot, per citarne solo alcuni. Un apoteosi pittorica.
New York, di cui poi ho visitato solo una porzione del classico ciclo turistico di Mahattan, offre mille scenari, mille attrattive e tutte ti lasciano stupefatto per le proporzioni, la bellezza, la meraviglia legata anche ad una certa familiarità avendole viste tante volte nei film o telefilm che trovarsele davanti, dal vivo, fa un po' l'effetto Carramba! Ma dovendo rispondere ad un amico che mi ha chiesto cosa avessi preferito, il MET è stata la mia risposta.

Però, mi aspettavano per andare a cena al Plataforma Churrascaria Rodizo, dove abbiamo mangiato benissimo. Il sito internet è orrendo ma la cucina notevole. Tra il fornitissimo buffet degli antipasti anche dell'ottimo sushi.

La domenica.
Shopping shopping shopping però passeggiando per Soho. Bellissima.
A coronamento di una mattinata intensa, abbiamo posato le nostre "regali terga" in un baretto buio anonimo, dove ho mangiato il sandwich più buono della terra: HOT Pastrami With melted Swiss SANDWICHES with potato chips or salad al Broome Street Bar. Ci siamo capitate per caso perchè quello indicato sulla guida era lontano e noi eravamo provate, ci è andata benissimo.




Quarto giorno, lunedì.
Questa volta la 5th Ave: quella patinata. Obbligatoria la tappa al Rockfeller Center, che ha un suo fascino...





Dopo esserci avventurate alla ricerca di creme eccessivamente costose, per signore esigenti ed illuse della Rimini Bene, finalmente Central Park, goduto nel miglior modo possibile: addentando un panozzo con il mondo dentro acquistato ad un baracchino all'angolo della strada.
Devo dire che io ho largamente apprezzatto anche l'aspetto culinario di NY, però, l'ammetto, sono una fogna!




Bello, bello da matti.



Martedì, dopo aver subito tanto shopping, portato un numero spropositato di borse, mi sono conquistata la libertà!
Grand Central Terminal, Frick Museum, Brooklyn dove ho visto la casa più antica di NY, The River Cafè, che ho potuto vedere solo da fuori perchè per cenarci avremmo dovuto effettuare la prenotazione dall'Italia, infine il Ponte il tutto in una mattinata baciata dal sole.
E la corsa alla ricerca del berretto del Gatto, prima di ricompattarmi al gruppo per il rientro a casa.




Tiziana, chissà cosa potrai regalarmi il prossimo anno?