ultima cena

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giovedì, dicembre 13, 2007

I Clichè

Ci sono giorni no.
Oggi è giorno no.

Il lavoro è tanto, ma è bello e non mancano soddisfazioni: udienze in cui riesco ad esprimere in un corretto italiano giuridico il mio pensiero, a volte addirittura trovando il consenso del giudice, altre no, ma perlomeno non ho detto cazzate.
Son traguardi!
Alla fine mi piace essere avvocata. Lo vivo serenamente senza manie di protagonismo.
Lascio il palco - e le sue responsabilità - allo Sbirluccicante Dominus, che è nata per stare sotto i riflettori - E nella malaugurata ipotesi questi dovessero illuminare altre persone, POVERE LORO!
A me basta fare bene il mio.

Poi però mi guardo intorno e vedo "colleghi", giovani e non, lanciare occhiate chirurgiche e fare commenti sprezzanti: quello che per me è serenità per loro è mediocrità.
A volte mi scivola addosso, altre no.

IO HO SCELTO LA FAMIGLIA, mi dico.
Si, a parole!

Matilde: una foto attaccata alla costola della libreria e due orette stiracchiate di giochi prima che il sonno la stenda.
Di recente sono stata accusata di essere troppo severa in rapporto al poco tempo che passo con lei.
Una coltellata in una ferita in cui già io ogni mattina getto una manciatina di sale.
Anche se è giunto dalle uniche persone da cui l'avrei accettato, BRUCIA!

Marcello non si lamenta mai anche se ogni sera gli rifilo piatti sempre più approssimati ed approsimativi.
E' riuscito a mangiare cose che voi umani non immaginerete mai... almeno ve lo auguro!
Una sera in cui, sfinita, ero scappata dall'ufficio un'ora prima ho voluto impegnarmi per lui: ho fatto la pasta, quella vera con il matterello e tutto il resto.
Raviolacci ripieni saltati con burro e salvia.
Mi ha chiesto se ero andata a sbattere con l'auto.
Per fortuna mi muovo in bicicletta.

Almeno sono tonica. Inchiodata per la cervicale, ma un culetto dignitoso per una over trenta.
La verità è che DEVO andare in bicicletta: l'attività fisica è un toccasana per il mio stomaco, che altrimenti me se magna viva per il nervoso.
Ho conati una mattina sì e l'altra anche per lo stress.
NON SONO INCITA è proprio solo tigna!

Ieri però ho preso l'auto.
Tornata a casa non l'ho parcheggiata bene nel garage, era un pelo fuori.
Carica come pochi - Matilde addormentata, la valigetta, la sacca con la toga, le borse della spesa e quella con il materiale per il vestito della recita natalizia... dimenticavo anche la mia nuova bellissima borsa - non ho avuto voglia di spostarla.
Mi son detta: "abbasso la basculante a metà poi vengo a spostarla".
Ho frantumato il lunotto posteriore.
Quando Marcello me l'ha detto, un'ora dopo perchè lì per lì il fottutissimo lunotto si è sbriciolato con il silenziatore, ho avuto una crisi di pianto isterica.

Bhè, quando una è in forma!

La casa: un tugurio a rischio di contagio.
La sera quando ho forze stiro, sbatacchio con scopette e stracci cercando di ricreare un finto ordine. Precario, molto precario. Un ologramma.
Il fine settimana voglio dedicarlo alle persone, non ai prodotti di pulizia.
Potrei farmi aiutare da una colf: ad appena trentanni quando in casa siamo solo in tre vorrebbe dire che come donna valgo vermante poco.
Mia nonna paterna si svegliava la mattina alle cinque preparava la colazione per i sette figli le nuore ed uno stuolo di nipoti, rassettava casa, poi andava nei campi fino a che non era l'ora di rientrare per preparare il pranzo per tutti.
Poi di nuovo casa, campi, cena.
Era la prima a svegliarsi e l'ultima a coricarsi.
Tutti i giorni per una vita.
Io ho gli elettrodomestici, un marito premuroso e paziente, una sola - SPLENDIDA - figlia, i suoceri sempre disponibili e la mamma, che fatica a reggersi in piedi, ma quando può mi prepara anche la cena.
E non ne vengo a capo.

Oggi ho chiesto a Roberta se viene ad aiutarmi una volta al mese.
Sono una Cacca.

8 commenti:

enrica ha detto...

il racconto non rende giustizia alla tua persona. descrive la verità quotidiana, ma dipinge una silvia differente, o meglio solo una parte.
la realtà è così.
cerchiamo di proiettare un immagine di noi, quella che vorremmo essere al 100%, quella che al lavoro è d'uopo avere, quella che nel percorso di 30 anni sarebbe giusto raggiungere. a volte quell'immagine siamo noi. a volte quell'immagine ci schiaccia e magari nasconde altro di noi. non possiamo paragonarci alle nonne, alle mamme, alle amiche.
ma da quei modelli possiamo prende spunto.
siamo giovani. magari tra qualche anno scopriremo che i sacrifici fatti sono stati vani...ma lo avremo scoperto sulla nostra pelle. anche questo è crescere. e non è vero che ogni lasciata è persa. a tutto c'è rimedio..tranne ad una cosa. ma per quello c'è sempre tempo...

cinzia ha detto...

Sei umana e trovo veramente intelligente lasciare da parte pulizie ed affini per la famiglia e suoi affini...il tempo 50 anni fa era diversamente vissuto, si parlava meno, il lavoro dalle 5 di mattina necessario per sopravvivere. Adesso non c'è più l'esigenza di sopravvivere, per fortuna, ma quella di vivere...e per questo dovremmo sentirci in colpa? Vivere la vita intensamente, ognuno secondo la propria sensibilità prediligendo quello che ci fa stare meglio e ci rende migliori. banale ma essenziale

Silvia ha detto...

Aggiungo che quando è stato il momento per i figli di ricambiare alla vita di sacrifici e stenti della nonna, questi hanno fatta gara a chi era il più lavativo (alla fine l'ha accudita mia mamma, la nuora, la quale era già con un piede nella fossa e l'altro sulla saponetta).
Spero che tutte le vostre belle parole siano vere, perchè se tanto mi da tanto quando sarà il mio momento Mati mi regalerà una bella "stufa nuova" (e cito il Film Parenti Serpenti).

enrica ha detto...

considerando che la stufa salta in aria con i genitori, beh direi che alla soglia dei 70 anni ti ospiterò io...

Anonimo ha detto...

ALT, ma cosa dici?
si certo la nonna era la nonna, ma la nnna magari anche lei aveva voglia di ribellarsi e riposarsi.
Tesoro, tu sei una donna del 2007, con una bella bimba , un lavoro che le piace, e un fantastico marito, e si certo si sembriamo delle sfaticate, ma se lo fossimo come eè che poi schiatiamo di fatica la sera?

l'abnegazione totale si coniuga solo con la rinuncia a noi stesse. e un aiuto per pulire la casa, è solo una mano, non una sconfitta.

posso abbracciarti forte?

Silvia ha detto...

abbraccio abbraccio!

Silvia ha detto...

è la tua risposta definitiva?
l'accendiamo?
SSSSSSSSSSSSiiiiiii esatto:
€448 di lunotto!
Me coioni!

Anonimo ha detto...

e anche un po stica